Ho impiegato 6 lunghi anni per ritrovarmi.
Sei anni per ritrovare me stessa, dopo essermi completamente smarrita.
Dopo aver vissuto quella che viene chiamata la notte buia dell’anima—una discesa lenta, silenziosa e profonda nel vuoto. Un periodo in cui nulla sembrava avere senso, e tutto quello che un tempo mi definiva sembrava crollare, pezzo dopo pezzo.
Non è successo all’improvviso. È stato un lento sgretolarsi. Un giorno mi sono semplicemente accorta che non sapevo più chi fossi davvero. Vivevo seguendo aspettative che non erano le mie, accontentando chiunque tranne me stessa, incapace di dire “no” per paura di deludere, per paura di perdere l’amore, per paura di essere egoista.
Ma non è egoismo, ho imparato. È sopravvivenza. È rispetto. È amore vero, per sé.
In questi sei anni ho imparato a mettermi in ascolto. A farmi domande scomode, a guardarmi dentro anche quando faceva male. Ho imparato a riconoscere i miei confini personali, e a proteggerli. A non scusarmi per ciò che sento, per ciò che desidero, per ciò che sono. Ho imparato a dire dei sani, chiari, sereni NO, anche alle persone che amo di più al mondo.
E ho imparato, soprattutto, a dire SI.
A me stessa. Alla mia voce. Ai miei bisogni. Ai miei sogni. A quella parte di me che per troppo tempo avevo messo in silenzio.
Non è stato facile, né veloce. Ma oggi so che ogni giorno, ogni lacrima, ogni passo incerto è stato parte del viaggio.
Ho impiegato anni, sì. Ma ne è valsa la pena.
Il segreto è conoscere profondamente se stessi…e il viaggio continua.
Con amore,
Alexandra
